Avversario di turno

Sambenedettese Calcio 1923

Il prossimo avversario delle Aquile ai raggi X

SAMBENEDETTESE
CALCIO 1923

PREMESSA
Domenica prossima scontro in alta quota per lo spumeggiante Catanzaro di Braglia,
di scena a San Benedetto del Tronto. Una sfida dal sapore antico quella con
la Samb, che ci riporta ai lontani anni ’80, agli ultimi bagliori del
grande calcio sul palcoscenico del “Ceravolo” prima del buio periodo
negli inferi della serie C. Anche la squadra marchigiana è da poco tornata
nel calcio che conta dopo una storia di ottimo livello, sempre vissuta tra la
serie B e la terza serie.
I primi calci a San Benedetto risalgono al 1907, ma solo nel 1923 nasce l’Unione
Sportiva Sambenedettese che gioca nei primi anni in terza serie con un’improbabile
maglia bianco-verde. Con la prima promozione in B, datata 1956, inizia una lunga
altalena tra le due serie. I cicli nella cadetteria saranno tre. Oltre al primo
durato sette anni, seguiranno il secondo (6 anni) iniziato nel 1974-75, e il
terzo (8 anni) che ha coperto quasi tutti gli anni ’80. All’ultima
promozione in serie B, datata 7 giugno 1981, è legato l’episodio
più drammatico della storia della Samb. Nell’ultima partita di
campionato contro il Matera, un incendio nella curva sud dello stadio “Ballarin”
causa la morte di due tifose rosso-blu e il ferimento di decine di spettatori.
La partita si gioca regolarmente e la Samb ottiene la più dolorosa delle
promozioni con Nedo Sonetti in panchina.
Dopo l’esaltante esperienza della serie B, gli anni ’90 sono i più
bui della storia, scanditi dai gravi problemi economici della società.
Dopo la doppia retrocessione consecutiva e l’effimero ritorno in C1 (’90-91),
a luglio del 1993 arriva il fallimento. La società riparte dal campionato
di Eccellenza, peraltro subito vinto, ma l’entusiasmo iniziale non basta
per uscire subito dall’inferno del dilettantismo. Solo dopo otto lunghi
anni, con l’arrivo di Luciano Gaucci, la Samb compie l’agognato
doppio salto (2000-2001; 2001-2002). La promozione in C1 arriva al termine di
una doppia tiratissima finale contro il Brescello (3-1 all’andata; 0-1
al ritorno).
L’anno scorso i rosso-blu hanno fallito la terza promozione consecutiva,
fermandosi nelle semifinali play-off contro la corazzata Pescara. Dopo la vittoria
dell’andata in casa (1-0 gol di Teodorani), la doppietta di Cecchini nell’infuocato
“Adriatico” di Pescara ha spento le velleità della Samb,
sollevando un polverone di polemiche legate all’arbitraggio.
Abbandonato il vecchio “Ballarin”, la nuova casa della Sambenedettese
è lo stadio “Riviera delle Palme”, capace di ospitare circa
20.000 spettatori. Proprio la drastica riduzione della capienza dello stadio
fu al centro delle polemiche che accompagnarono la doppia sfida con il Pescara.

I
PRECEDENTI

Il blasone della Sambenedettese è confermato dal numero di precedenti
contro il Catanzaro in terra marchigiana, ben 14, 11 tra i cadetti e 3 in serie
C. Il bilancio è nettamente favorevole ai rosso-blu che si sono imposti
7 volte. 5 invece i pareggi e solo due le vittorie del Catanzaro, nel 1974-75
(1-0 gol di Piccinetti) e nel 1987-88 (2-1 gol di Rossi e Masi. Anche il computo
delle segnature è favorevole alla Samb: 18 gol a 9. L’ultimo confronto
risale 1988-89: 1-0 per i rosso-blu. Al termine di quel campionato, la Samb
inizia con la retrocessione la sua parabola discendente, mentre il Catanzaro
ottiene la salvezza matematica all’ultima di campionato contro l’Udinese
(5-2), prima di seguire l’anno successivo la stessa triste sorte dei marchigiani.

LA
SQUADRA

La delusione per la sconfitta con il Pescara ha lasciato delle scorie all’interno
dell’ambiente marchigiano. Il telaio della squadra non è stato
smantellato, anzi i nuovi innesti sono di categoria superiore. Ma la scelta
del nuovo allenatore, il “deb” Sauro Trillini, non è piaciuta
alla tifoseria, sempre più convinta della volontà della famiglia
Gaucci di abbandonare la squadra. Ad aumentare la tensione hanno contribuito
il palese conflitto d’interessi dei Gaucci (proprietari del Catania in
serie B, oltre che del Perugia), le sconcertanti prestazioni casalinghe della
squadra e, ultimo episodio in ordine di tempo, l’annuncio di Gaucci della
volontà di cedere la società dopo la pesante contestazione seguita
alla gara persa contro il Benevento.
Eppure la squadra sembra decisamente pronta al salto di categoria, forte di
un organico vasto e qualitativamente eccellente. In porta Aprea offre buone
garanzie. In difesa accanto alle conferme di Cottini, Taccucci, Manni e Franchi
(9 stagioni col Chievo), sono arrivati Gennari dal Lanciano, il portoghese Hilario
(32 presenze in A col Perugia) e il giovane belga Maury, di proprietà
della formazione umbra di Gaucci.
A centrocampo, a completare un reparto già attrezzato, oltre a Bifini
dal Grosseto è arrivato dal Catania Martusciello (l’anno scorso
29 partite e 3 gol con la maglia rosso-azzurra), che offre quantità e
qualità al reparto, forte della sua lunga esperienza e trascinatore dell’Empoli
in serie A con 50 presenze e 6 gol.
Martusciello ha ritrovato in riva all’Adriatico un suo vecchio compagno
della fantastica cavalcata dell’Empoli dalla C1 alla serie A: Carmine
Esposito. L’attaccante napoletano, seppure in declino, è un vero
lusso per la categoria. Basti pensare ai 15 gol con i quali portò l’Empoli
in serie A e ai 14 segnati al debutto nella massima serie. Dopo l’esperienza
fiorentina (15 presenze, 2 gol) accanto a Rui Costa e Batistuta, Esposito ha
vestito la maglia della Sampdoria e poi quella del Vicenza (ancora nella massima
serie), ma non ha più ritrovato lo smalto dei giorni migliori. In compenso,
a San Benedetto ha trovato la concorrenza di una coppia d’attacco che
sta tenendo a galla la squadra a suon di gol: Zerbini (6 reti finora) e Scandurra
(7) stanno andando oltre le più rosee prospettive. Il primo non è
una sorpresa, viste le 17 presenze in A con la maglia del Piacenza (13 l’anno
scorso come sostituto di Hubner). Il secondo, invece, prelevato dall’Orvietana
aveva segnato finora nella sua carriera solo 13 gol (9 l’anno scorso fra
i dilettanti). In questa stagione ne ha già realizzati 7 in 11 partite
e insegue Corona nella classifica dei cannonieri!
Da non dimenticare la presenza tra i marchigiani del grande ex della partita,
Totò Criniti, 4 stagioni, 48 presenze e 4 gol a Catanzaro nei primi anni
della sua carriera, prima del grande salto in serie A dove ha giocato 45 partite
e segnato 4 gol con le maglie di Cagliari, Brescia e Perugia.
Se la Samb riuscisse a risolvere i problemi societari sarebbe sicuramente una
delle più serie candidate al salto di categoria.
Formazione-tipo (3-4-3):
Aprea; Cottini, Franchi, Gennari; Hilario, Napolioni, Martusciello, Manni; Scandurra,
Zerbini, Esposito.

VERSO
SAMBENEDETTESE-CATANZARO

La settimana che ha preceduto la sfida con il Catanzaro è stata burrascosa.
Le voci di un possibile cambio di proprietà (Gaucci sarebbe disposto
a vendere a Ruggieri, presidente della Sanremese), le dimissioni di Remo Croci
da ogni incarico societario, la contestazione dei tifosi hanno reso difficile
l’avvicinamento alla partita.
Nonostante i problemi, la Sambenedettese è in zona play-off con 16 punti,
dei quali solo 7 ottenuti in casa (3 sconfitte con Acireale, Sora e Benevento).
Paradossalmente la squadra gioca meglio in trasferta, dove ha conquistato finora
due punti più del Catanzaro (9-7). La Samb ha un attacco molto prolifico
(18 gol segnati, uno in meno del Catanzaro), ma anche una difesa perforabile
(13 reti subite, una più dei giallo-rossi di Braglia).
In vista della gare di domenica, Trillini recupera Esposito e Napolioni, mentre
rientra dalla squalifica Cottini. Mancheranno in difesa Franchi (menisco) e
Gennari (quasi pronto al rientro). Maury ha accusato dei problemi in settimana
ma dovrebbe recuperare. Trillini potrebbe confermare il 4-4-2 visto a Fermo
domenica scorsa (2-2 il risultato). Davanti ad Aprea dovrebbero giocare Hilario
e Manni sulle fasce, Cottini e Taccucci al centro. In mezzo al campo, scontata
la coppia centrale Napolioni-Martusciello, mentre ai lati dovrebbero agire Camillucci
e Bifini. In attacco naturalmente la coppia Zerbini e Scandurra. Il recupero
di Esposito, però, apre la possibilità di nuove soluzioni tattiche
a Trillini, che potrebbe tornare alle tre punte, oppure a due ali offensive
(Bifini, Esposito e Criniti in lotta per due posti) dietro ad un’unica
punta centrale (Scandurra o Zerbini). In questo caso il terzo centrale di centrocampo
sarebbe Camillucci o il giovane camerunese N’Tamack, che domenica scorsa
ha ben figurato a Fermo.
La partita è alla portata del Catanzaro, soprattutto se riuscirà
a sfruttare i varchi che una Samb offensiva e allegra potrebbe lasciare.
Probabile formazione (4-4-2):
Aprea; Hilario, Cottini, Taccucci (Maury), Manni; Camillucci, Napolioni, Martusciello,
Bifini (Esposito); Scandurra, Zerbini.

I
TIFOSI

La Samb è una delle squadre più seguite del girone. Gli abbonati
sono 1610 (più o meno come l’anno scorso), mentre la media degli
spettatori nelle gare casalinghe si attesta intorno alle 4.500 unità
(l’anno scorso quasi 6.000).
Gli Ultras Sambenedettese godono di un’ottima tradizione nel panorama
italiano. Attivi dal 1977 hanno nell’Onda d’Urto il gruppo principale
della Curva Sud. Sono gemellati con i tifosi di Rimini, Civitanovese e Chieti.
Le più aspre rivalità sono con gli ascolani, gli anconetani e
i pescaresi.

Si ringrazia:
www.sanbenedettesecalcio-srl.com
http://utenti.lycos.it/agosin

Ivan
Pugliese

Autore

Redazione

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