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Una domenica di sbadigli

Teramo Catanzaro Striscia
Scritto da Ivan Pugliese

Il Catanzaro centra a Teramo un pareggio atteso, senza sussulti e senza tiri in porta

L’altalena si è fermata sul sintetico di Teramo. Dopo sette partite (match sospeso con la Viterbese a parte) in bilico tra gloria e fallimento, il Catanzaro centra un pareggio atteso, quasi scontato. Buono per muovere la classifica e tenere gli abruzzesi a distanza. Inutile per provare a riavvicinarsi almeno al Bari che arriverà tra due settimane al “Ceravolo”. Il quarto posto sembra ormai una lotta tra i giallorossi e il Catania, salvo exploit imprevisti o tracolli inaspettati.

TRIDENTE SENZA CARLINI

Il Catanzaro arriva al “Bonolis” ferito dalla sconfitta contro l’Avellino, stanco per gli impegni ravvicinati contro le prime della classifica, privo di Carlini e con Corapi in campo a mezzo servizio per un fastidio che si porta dietro da tempo. Calabro ritrova Di Massimo e Martinelli al rientro dalla squalifica e si affida ai soliti. “I nuovi arrivati si devono fare trovare pronti se e quando arriverà il loro momento”. Non è ancora il momento evidentemente.

L’unica sorpresa è il tridente. Il tecnico pugliese schiera l’attacco pesante Evacuo-Curiale con Di Massimo un po’ largo a sinistra, un po’ interno alla Carlini. In mezzo al campo Verna affianca Corapi con Garufo e Porcino confermati sulle fasce. Di Gennaro è ormai il titolare fisso da quando Branduani fu fermato dal Covid.

EQUILIBRIO PERFETTO

La prima mezzora scorre via tra fasi di studio ed equilibrio più o meno perfetto. L’inizio non è dei migliori soprattutto per la difesa giallorossa in fase di uscita. Qualche sbavatura in disimpegno regala fiducia e campo al Teramo. La squadra di Paci va in campo senza attaccanti veri, dimezzata dalle nove assenze, in particolare quella di Bombagi. Sono Costa Ferreira, Mungo e l’ex Ilari con Pinzauti a mettere pressione e a provarci con più convinzione. È proprio il portoghese a sferrare l’unico tiro in porta pericoloso di tutta la partita. Una bordata da lontano, neutralizzata in volo da Di Gennaro.

Nell’ultima fase del primo tempo il Catanzaro sembra salire e guadagnare campo. Corapi illumina, i cambi di gioco di Martinelli e Di Massimo regalano qualche buon pallone giocabile a destra, ma Garufo è tornato quello d’inizio campionato. Risultato: si va all’intervallo tra gli sbadigli, rimpiangendo le partite all’ora di pranzo.

NESSUN TIRO IN PORTA

L’inizio della ripresa non è molto differente. Il Teramo pian piano si spegne, il Catanzaro non sa approfittarne. Curiale ed Evacuo giocano solo spalle alla porta, Di Massimo si danna ma non cava un ragno dal buco. Corapi e Verna si spengono presto. Porcino e Garufo non offrono sbocchi sulle fasce e non arrivano mai sul fondo. Calabro inserisce Baldassin e l’esordiente Parlati che si piazzano ai lati di Corapi. Escono Verna e Curiale, mentre Di Massimo si sposta accanto a Evacuo.

LA FOLLIA DI SCOGNAMILLO

Non cambia niente, ma si capisce presto perché Calabro è così restio a lanciare nella mischia i nuovi arrivi. Alla mezzora entrano anche Casoli per uno spento Garufo e Risolo per Corapi, ormai sfinito. Non c’è il tempo di capire se l’inedita cerniera Baldassin-Garufo-Parlati possa dare più brio. Dopo meno di due minuti Scognamillo, fino a lì perfetto, decide di svegliare gli spettatori sugli spalti e su Eleven Sports. Controlla un pallone, non sa che farne, torna indietro, s’incarta, lo perde, stende Arrigoni e si becca un rosso evitabile.

Il Catanzaro si rintana nel fortino e paradossalmente il giro palla migliora. Così il Teramo resta lontano dalla porta giallorossa. L’unico brivido è un tiro a giro di Santoro all’ultimo secondo che Di Gennaro accompagna sul fondo. Eleven Sports faticherà a montare tre minuti di highlights.

UN OCCHIO AI PLAYOFF

Il Catanzaro può finalmente tirare il fiato dopo una settimana durissima con pochi allenamenti e tante partite. In attesa del prossimo trittico: Francavilla in casa, Cavese fuori, prima del Bari. Sempre in una settimana. Sempre con gli stessi uomini a tirare la carretta. La sensazione è che d’ora in poi Calabro proverà a trovare l’assetto giusto e a portare in forma i suoi uomini migliori in vista dei playoff. I risultati contano molto poco da qui alla fine. Conta soprattutto arrivare con le energie e la testa giusta all’inevitabile coda della stagione, da sempre avara di soddisfazione per i giallorossi.

Autore

Ivan Pugliese

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