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Catanzaro-Catania 2-0: l’analisi tecnico-tattica

Scritto da Paolo Carnuccio

Tutto alla perfezione per i giallorossi che ottengono il quarto successo consecutivo interno

La partita tra Catanzaro e Catania offre molti spunti di riflessione di natura tattica.

La formazione giallorossa, ancora in emergenza a causa dei residui casi di positività al Coronavirus, si schiera con un 3-5-1-1: Di Gennaro tra i pali, la linea di tre con il rientrante Martinelli nel mezzo, Riccardi e Scognamillo ai lati.

A centrocampo la coppia centrale è Risolo-Baldassin mentre Pierno e Gatti si dispongono sulle corsie esterne.

Di Massimo si abbassa sulla linea di centrocampisti mentre Carlini si mette dietro l’unica punta Curiale.

Il Catania si contrappone con un sistema di gioco 4-1-4-1.

La linea di quattro difensiva è composta da Silvestri e Tonucci nel mezzo con Pinto e Calapai sui lati, a centrocampo a fare da schermo alla difesa con compiti di regia gioca Maldonado, mentre Rosania e Dall’Oglio sono gli interni di centrocampo.

Reginaldo e Russotto svolgono il compito di offendere sui lati mentre al centro dell’attacco si colloca Di Piazza.

Immediatamente si capiscono le scelte di mister Calabro ed in particolare quella di Gatti sulla corsia esterna.

Il Catania lavora spesso la palla proprio sui lati e la coppia Reginaldo-Russotto si invertono di posizione per creare pericoli alla difesa giallorossa.

Gatti e Pierno funzionano da barriera per le dinamiche dei siciliani che cercano la soluzione con il tiro da fuori.

La manovra ed il possesso della palla sono quasi sempre nei piedi della formazione di Baldini ma il Catanzaro appare ordinato e preciso nella fase difensiva per la riconquista e la ripartenza. I ritmi sono alti, si nota una discreta circolazione ed anche l’intensità nelle giocate si fa apprezzare per la continuità.

Il Catanzaro pensa a difendere e ripartire, Baldassin e Risolo si alternano nelle geometrie anche se è Di Massimo a cucire il gioco per Curiale. Carlini, che nelle precedenti occasioni si abbassava per l’iniziativa, stavolta preferisce agire venti metri più avanti e più vicino alla porta avversaria.

Il primo tempo scivola via senza particolari emozioni ma con due modi ben distinti di offendere: il Catanzaro per vie centrali e su transizioni, il Catania per vie laterali e su dinamiche di palleggio. Per gli etnei buona la prestazione di Maldonado che qualche volta prova ad innescare la verticale per i compagni ma senza costrutto e del sempre mobile Dall’Oglio.

Nella ripresa il Catanzaro alza ulteriormente la pressione sulla palla e si assiste ad almeno quindici minuti in cui la formazione giallorossa prende campo e spazio al Catania costringendolo all’errore. Nessuna occasione di rilievo ma i giallorossi riequilibrano la fase di possesso perché riescono a riconquistare la sfera con più velocità. Quando il ritmo comincia a calare ecco la duplice sostituzione nella formazione siciliana che sposta leggermente la quantità della prestazione individuale del singolo. Reginaldo e Rosania lasciano il campo a Izco e Golfo nell’intento di dare nuova linfa ma le cose peggiorano sensibilmente per gli uomini di Baldini.

Il Catanzaro trova il gol con una verticale di Martinelli per Di Massimo che, stavolta vicino alla porta, finalizza sul contrasto con Calapai, e raddoppia con Baldassin a seguito di uno spunto del sempre intelligente subentrato Evacuo. La partita si incanala verso i binari congeniali alla squadra di Calabro che inanella l’ennesima vittoria meritata contro una diretta concorrente play-off.

La chiave tattica:

Il blocco delle corsie esterne con Gatti e Pierno. Il Catania è neutralizzato nelle sue caratteristiche offensive migliori. Calabro prepara bene la gara, studia ottimamente l’avversario e piazza due giocatori con caratteristiche prettamente difensive su Reginaldo e Russotto. Una volta coperta la soluzione esterna, gli ospiti devono per forza muoversi per le linee interne dove hanno inferiorità numerica (4-1-4-1 nel sistema di gioco) e poca intensità nella qualità per la finalizzazione e nella giocata dell’ultima linea offensiva.

 Cosa ha funzionato:

Tutto alla perfezione, finanche nella scelta iniziale e nella lettura della gara. Le difficoltà del Coronavirus cementano ancora di più la squadra e conferiscono maggiore autorevolezza nelle scelte di Calabro.

La consapevolezza di aver raggiunto la fisionomia per la solidità e compattezza dell’insieme aiuta il singolo che deve subentrare e lo porta ad essere inserito nel complesso.

Di Massimo arretrato, Carlini più avanti, la duttilità dei movimenti nelle linee centrali per la finalizzazione sono soluzioni che si sorreggono sulla compattezza dell’aiuto del singolo compagno di squadra.

Limitate, o neutralizzate, le terminazioni offensive dell’avversario di turno, se il Catanzaro trova il gol allora è difficile per chiunque provare a riequilibrare la gara.

In questo, grande merito lo ha la straordinaria esperienza di alcuni giocatori (Evacuo su tutti) che riescono sempre nei minuti finali a ricercare le migliori soluzioni e di adeguarle al contesto situazionale.

 Cosa non ha funzionato:

Praticamente nulla, nelle condizioni di difficoltà dovute ai casi di Coronavirus, non ci sentiamo di dover dire nulla ad una squadra che gioca mettendo in campo tutto quello che ha con le sue caratteristiche e, soprattutto, con un grande cuore. E si sa che solo con il cuore si può andare lontano.

Autore

Paolo Carnuccio

2 Commenti

  • Visto che mercoledì giochiamo fuori casa e sicuramente la Juve Stabia ci aggredirà perché vuole vincere per recuperare posizioni playoff, giocherei con la stessa formazione con esterni ancora Pierno e Gatti che hanno fatto un ottimo lavoro.

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