Io dico seguitando

Cattivi pensieri

RubriCa del martedì curata da Gennaro Maria Amoruso

Cari Amici riecco…Ci a parlar di
cose giallorosse.

Lo spunto mi viene dalla
trasmissione RadioForum di martedì scorso. Erano
diversi mesi che non mi cimentavo a scrivere i miei pensieri, lo scorso anno questo esercizio mi occupava il lunedì sera, ora le idee
circolano via etere grazie al programma radiofonico.

Il filo con il sito non si è mai intererrotto, anzi UsCatanzaro.net
costituisce il veicolo principale del RadioForum.

Parto da una premessa, necessaria
a comprendere le mie modeste riflessioni, le mie
considerazioni che lascio al mare magnum della rete.

Il campionato dei giallorossi è stato quanto di più devastante potesse subire un tifoso di calcio, oltre ai risultati sul
campo siamo stati costretti ad assistere a vicende “allucinanti”. Malgrado
queste nefandezze abbiamo risposto presente, insieme a
pochissimi altri gruppi, a tutte le gare disputate sino ad oggi dal Catanzaro.

Questo ci consente di aver visto,osservato, sbirciato situazioni e personaggi, poi i kilometri macinati  ci
hanno permesso di elaborare qualche riflessione.

Partiamo dall’ultima trasferta,
Arezzo, luogo della B ritrovata (ricordate la famosa supercoppa di C?). Cosa succede in terra toscana, solo una sconfitta? Non solo
cari amici, assistiamo alla classica gara fuori casa del
Catanzaro
, una prova ad onor del vero gagliarda, ma perdente nel
risultato.

Fin qui nessuna novità, ma
guardiamola meglio questa gara. In Curva osserviamo gli Uc
incitare la Maglia,
sostenere le Aquile, portare in alto il Vessillo; poi c’è lo striscione “Princi Vattene”, in campo c’è la squadra, in panchina oltre
alle riserve, al medico, c’è un tecnico ed il responsabile dell’area tecnico, colui che secondo la vox
populi
avrebbe interamente finanziato questa
serie B.

Mettiamo subito in chiaro una
cosa, questo pezzo non è una difesa a favore di questo o di quello, un perorare
la causa di Tizio o di Caio, ma solo il racconto di sensazioni e di emozioni vissute.

Arezzo scorre via, tra cori,
battimani, tanta polizia ed il telecomando di una Tv. Il nostro si impossessa del telecomando, lo muove nervosamente tra
pagina 209 e pagina 210, si concentra, sbuffa, cerca il risultato dell’Empoli,
chiede cosa abbiano fatto i prossimi avversari delle Aquile. Il telecomando viene tormentato, il risultato dei toscani è definitivo.

Il seguito avviene
martedì sera, si realizza
con un intervento in radio. Pensavo
semplicemente di fare qualche domanda, di chiedere un chiarimento, per tale
motivo mi appunto
qualcosa per dare un filo logico alle cose. Non serve,
vengo investito da un fiume in piena, da una voglia di
raccontare, da una schiettezza disarmante. Ogni domanda trova una puntuale
risposta, nessun sibilo, fatti precisi, circostanziati, nomi cognomi e verità
confermate. Le sue parole mi fanno rivedere completamente questo campionato.

Ventiquattro punti, migliaia di kilometri ingoiati per vedere la
Serie
B
scorrono in un momento. Il racconto
del nostro è vivo, appassionato e chiaro, mi ritrovo
catapultato a Nocera Umbra, vedo tutto sotto una luce
diversa, coloro d’ipocrisia le parole raccolte dal mio registratore; com’è
lontana l’Umbria dalla Calabria, nessuno a controllare la carboneria giallorossa? Il racconto prosegue, la mia pellicola scorre,
lo ascolto, chiedo qualche particolare: Trieste ed Ascoli hanno un altro
sapore, li vedo gli eroi della B, che uomini, che ….;
poi arriva il professore, lo vogliono fortemente, deve mettere ordine,
disciplina ci sono Bergamo e Piacenza che ci illudono, si va a Cesena, poi
arriva  Vicenza, che sbraco, che vita i
nostri eroi, la Curva giustamente si gira di spalle.

Intanto ci trasformiamo nel Grand Hotel, arrivi, liste di epurazione,
riunioni informali,  il professore cerca
di usare il bastone, non lo ascoltano, non lo seguono.

Andiamo in Piemonte, dicembre è
un mese caldissimo, lo spogliatoio sembra l’Iraq di oggi,
imboscate, attentati, oramai non esistiamo più. I portatori di maglia hanno un
sussulto, cercano il golpe prima della gara al delle Alpi, ma alla fine sono
costretti a seguire il professore quando li invita ad
Omaggiare i 2000 Cuori Palpitanti, ci applaudono, che uomini, che …., dovrebbero
semplicemente mettersi in ginocchio.

Noi poveri mortali non capiamo,
noi semplici tifosi non ci vogliamo arrendere, si va a Treviso altra bella
batosta; poi prende corpo la lista dei proscritti, giunge puntuale la sosta
natalizia, la salvezza è ancora a portata di mano, le speranze sotto l’albero
con i nuovi acquisti.

Che
pacchi regalo ben confezionati, facciamo tremare il Genoa,
doppio crollo prima Verona e poi con la Ternana in casa, la
vulgata vuole che ai nostri sia stata promesso un premio partita in caso di
vittoria con gli umbri. 

Altre piccoli
fuochi
nel girone di ritorno, il pareggio di Bari e la vittoria con la Triestina, poi si aprono
i pacchi e le sorprese sono amarissime.

Continuo ad ascoltare, la mia
pellicola scorre, a Crotone con tre reti regaliamo
felicità per un paio di decenni. Ora fa veramente freddo, il
cuore si gela
ogni volta, ricordate Salerno, quanta neve.

A Modena diventiamo ultimi, che sono belle le scarpette colorate, poi Venezia, com’è
triste la laguna, il nastro arriva quasi al termine, si torna ad Arezzo, alle
sirene accese, ai tifosi che si allontanano.

Vorrei svegliarmi e scoprire che
è stato tutto uno scherzo, che il campionato deve ancora iniziare, purtroppo
non è così, illusi dalla promozione, ingenui come bambini ci siamo
lasciati scappare questa Serie B.

Le parole del nostro hanno
scoperto tanti altarini, hanno esposto tante verità e
fanno svanire tante illusioni.

Ora è tardi,
la notte comincia a far sprofondare i miei pensieri, mi levo la sciarpa, la
piego accuratamente e l’accarezzo dolcemente.

Avanti Catanzaro!

Gennaro Maria Amoruso

Chi volesse
suggerirmi argomenti, segnalarmi temi o dissentire sulle mie parole può farlo
all’indirizzo:
gennaro@uscatanzaro
.net

Autore

Redazione

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