Io dico seguitando

La B ritrovata, le leggende metropolitane e gli occhi di un bambino!

RuBrica del martedì curata da Gennaro Maria Amoruso

Cari amici riprendiamo il percorso con l’appuntamento con
“Io dico seguitando…” rubrica settimanale di pensieri in libertà. Ci siamo
lasciati il martedì dopo Ascoli, con la gioia della Serie B e con l’ebbrezza di
una vittoria sportiva attesa da anni.

Questa prima puntata è un po’
particolare, il torneo cadetto non è ancora partito e le vacanze sono da poco
finite. Non vi nascondo che scrivere in riva al mare è un piacere che mi
mancava, se poi questo accade guardando il golfo allora lo spettacolo e le emozioni
diventano uniche. Ricordo bene le estati passate, queste finivano con la
speranza che la stagione sportiva a venire fosse quella buona, l’anno in cui si
lasciava la C2. Giungeva la bella stagione 2003 e come d’improvviso, un onda,
covata per anni, spazzava via questa barriera e buttava giù il castello di
sabbia della quarta serie, questo maroso straripante ci portava prima in C1 e
poi sull’isola magnifica che è la serie B. Non voglio infierire con altre
descrizioni marinare, per non cagionare dosi di nostalgia a chi si trova già in
città per lavoro oppure non ha avuto ferie ed ha visto il mare solo in
cartolina.Sinceramente non mi pare vero scrivere un pezzo da cadetteria in
questa fine di agosto del 2004, lo faccio sapendo bene a chi dire grazie di tutto
ciò, conoscendo chi ha fortemente voluto il Risultato.

Si parte giorno 11 settembre da
una Serie B, da una seconda serie, da una categoria che ci offre dignità, che
ci riporta a confrontarci con importanti realtà, ecco dove siamo in questo
momento, ecco dove si trova la nostra tifoseria.

In questi tre mesi e mezzo sono
successe diverse cose che hanno tenuto desta l’attenzione del tifoso
giallorosso, la nuova avventura calcistica, il c.d. scandalo “scommesse” e
l’avvento di nuovi soci all’interno della Uesse. Infatti se qualcuno non se ne
fosse accorto mezzo Catanzaro è passato nelle mani del duo Princi-Procopio, i
quali hanno portato nuova linfa imprenditoriale ed economica.

In mezzo a tutto questo la nostra
attività associativa ed editoriale che durante questa estate non ha conosciuto
soste, da una parte l’attenzione per il quotidiano e dall’altra il pensiero di
forgiare un prodotto editoriale (uscatanzaro.net) adeguato alle nuove esigenze.
Abbiamo incontrato molti amici anche nel nostro annuale incontro a Soverato,
abbiamo parlato di sicurezza negli stadi, mettendo sul tavolo stimoli nuovi
temi e stimoli di discussione, anche la solidarietà non è andata in vacanza e
c’è stato il fattivo impegno, di un gruppo di amici, a far sorridere chi è meno
fortunato.

L’estate è fatta di chiacchiere
sotto l’ombrellone, di gossip, di sguardi furtivi e di piccole leggende
metropolitane. L’approssimarsi del campionato e la frenesia da risultato fa
aumentare i racconti e le storie fantasiose.

Particolarmente curiose sono le
leggende che girano in questo ultimi giorni, alcune riguardano il Mister
Braglia, molti lo descrivono bagagli in mano e con l’auto sulla via di
Grosseto, i più fantasiosi parlano di summit notturni al chiaro di luna tra
dirigenti attuali e…futuri e disegnano piani tecnici addir poco improponibili,
altri narrano di scontri all’arma bianca all’interno dello spogliatoio, magari
di qualche gavettone ferragostano. Probabilmente il sole fa brutti scherzi,
forse la carenza di calcio giocato accelera i percorsi fantasiosi, ma aldilà di
queste simpatiche storielle una considerazione di fondo va fatta. Siamo in
Serie B dopo tanti anni, abbiamo visto questo calcio in tv, abbiamo capito che
va ad una velocità decuplicata rispetto alla nostra serie C, non lasciamoci prendere
da ansie e da preoccupazioni senza senso. Cerchiamo di pensare ad un modello
Catanzaro, ad una piazza che sa essere serena e matura, diamo i giusti meriti a
chi ci ha regalato qualcosa e soprattutto esprimiamo gratitudine, cosa rara nel
calcio, al nostro condottiero, per il resto giorno undici la palla riprenderà a
rotolare e queste narrazioni di mezza estate andranno a svanire.

Visto che si tratta di un pezzo
semi vacanziero vorrei spostare il tiro su di un qualcosa di più intimo e di
più personale, l’estate è la stagione degli incontri, un momento in cui ci si
rilassa e si cercano energie nuove per affrontare i duri percorsi lavorativi.

Di amici e di gente nuova ne ho
vista tanta in questo periodo, finalmente con molti c’è stata l’occasione di un
confronto, un modo di appianare qualche malinteso, per parlare e parlarsi, la
possibilità di stare un po’ insieme. Sinceramente le cose che mi hanno toccato
di più sono stati i sorrisi dei bambini, la gioia e la spensieratezza di questi
piccoli ometti. Uno tra tutti mi ha particolarmente colpito, forse perché ho
avuto modo di vederlo molte volte, questi è Jacopo, un dolcissimo e
“tranquillo” giovanotto di tre anni. La divagazione vi sembrerà inopportuna, ma
a mio avviso è molto pertinente. Cerchiamo di immaginare i nostri stati d’animo
alla vigilia dell’inizio del campionato, pensate ad una intera generazione di
tifosi che non ha mai visto la cadetteria, quella che va dai 16 ai 28 anni per
intenderci. Sarà per noi un momento bello e probabilmente unico, ci sentiremo
tutti un po’ bambini, guarderemo per qualche momento ciò che accade in maniera
molto disincantata. Presumibilmente saremo come Jacopo, increduli ed
incoscienti di ciò che accade, con sfuocati ricordi di quello che è stato. Ecco
aiutiamo questo pensiero da bambino ad essere al tempo stesso maturo e forte,
affrontiamo questo campionato con la forza della nostra Storia e con la
consapevolezza di essere finalmente tornati.

Oggi più di prima Avanti
Catanzaro!

Gennaro Maria Amoruso

Chi volesse suggerirmi argomenti, segnalarmi temi o dissentire sulle mie parole può farlo all’indirizzo:
gennaro@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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