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Un anno di calcio a Catanzaro – Capitolo Tre: Estate

Foresti Calabro Cerri

Dalla morte improvvisa dell’ex Presidente, Giuseppe Cosentino, all’impresa di Coppa contro il Chievo. Il terzo capitolo di un anno di calcio a tinte giallorosse

È ancora aperta la ferita per la cocente eliminazione dai playoff, che il 13 Luglio giunge una triste notizia per gli appassionati di calcio catanzaresi: Giuseppe Cosentino, ex Presidente dell’Uesse, si è spento dopo un ricovero d’urgenza per complicanze legate ad un intervento chirurgico cui si era sottoposto nei giorni precedenti.

Uomo schivo ma passionale, volitivo e risoluto, aveva rilevato un Catanzaro reduce dalla “gestione spartana” e destinata ai dilettanti, consentendone l’iscrizione in Lega Pro seconda divisione, acquistandone il marchio e portandola alla vittoria del campionato. Unico successo sportivo raggiunto a Catanzaro negli ultimi quindici anni di storia calcistica.

Giuseppe Cosentino

Agli antipodi del cliché catanzarese del Presidente-tipo, Cosentino ha vissuto in città una popolarità altalenante dovuta alla sua indole di personaggio politicamente scorretto e poco avvicinabile da “contaminazioni di contesto”. Ultimo merito (solo in ordine di tempo) è stato quello di aver consegnato ai suoi successori una società sana e senza debiti.

Il 21 luglio si compie il primo atto della nuova rivoluzione tecnica, con l’ufficializzazione del divorzio, da giorni annunciato, tra l’Uesse e Pasquale Logiudice.

A Pasquale Logiudice – afferma il presidente Noto – rivolgo un doveroso saluto, ringraziandolo di cuore per l’impegno e la passione che ha messo nel portare avanti il suo ruolo. Non passerà inosservato, infatti, che sotto la sua gestione, lo scorso anno, abbiamo raggiunto un ottimo terzo posto e che quest’anno, nonostante le note vicissitudini, la rosa messa nella disponibilità dei tecnici che si sono alternati sulla panchina, soprattutto da gennaio in poi, era considerata da tutti gli osservatori come una delle più forti del campionato. Tuttavia, dopo l’enorme delusione per l’esclusione dai play off, la società ha deciso di rivedere il proprio progetto tecnico”.

Logiudice lascia dopo due stagioni e mezza da Direttore Sportivo, con all’attivo numeri record sui volumi di transazioni di mercato realizzate e di calciatori movimentati. Tra i meriti, la capitalizzazione di cessioni significative per le casse della società (D’Ursi e Maita, in primis), tra le criticità l’onere di contratti pluriennali siglati con diversi calciatori giunti nell’ultima stagione.

Pasquale Logiudice

In città si accende il toto-nomi per la successione di Logiudice: circolano voci addirittura su Perinetti e Faggiano come consulenti esterni, ma la candidatura forte sembra essere quella di Rubino, a cui si legherebbe il nome di Raffaele come allenatore.

Ma il 27 luglio, con il più classico dei colpi di scena, il Catanzaro mette fine al silenzio delle settimane precedenti e spazza via le ipotesi che sembravano ormai certezze. Tramite il sito del club viene ufficializzato che il nuovo corso tecnico porterà il nome del piacentino Massimo Cerri (ex dirigente di Monopoli, Alessandria, Cosenza e Piacenza) per i successivi due anni, nuovo Direttore Sportivo dell’US Catanzaro.

Dopo l’arrivo di Cerri, il Catanzaro chiude il cerchio del top management con l’ingaggio di Diego Foresti (anche per lui contratto biennale) nel ruolo di Direttore Generale. Foresti ha recenti trascorsi con Viterbese, Varese, Como e Monza. Abituato a gestire dinamiche societarie molto complesse, avrebbe il profilo ideale di “traghettatore” in grado di valorizzare gli asset societari in una fase di transizione.

Proprio nella conferenza stampa di presentazione dei due nuovi direttori, il 4 Agosto, Floriano Noto apre ad un’ipotesi di cessione delle quote societarie: “Siamo felici se entreranno nuovi soci e disponibili anche a cedere la società al 100% restando come sponsor. Questo non significa prendere le distanze, ma è altrettanto chiaro che se ciò non dovesse accadere, le nostre scelte e i nostri obiettivi potrebbero cambiare”.

Su obiettivi e ruoli per il nuovo management aziendale: “Effettivamente ci siamo accorti di aver commesso un errore perché la figura del direttore generale è importante per una società di calcio… La scelta di prendere due figure totalmente slegate dall’ambiente catanzarese è stata voluta. A loro abbiamo dato due obiettivi: ottimizzazione del budget e compiere un percorso con un allenatore giovane”.

Sia Foresti che Cerri sottolineano che il Catanzaro del futuro dovrà avere un’anima combattiva ed enfatizzano il peso del senso di appartenenza che dovrà caratterizzare chi sposerà il progetto Catanzaro.

La nuova dirigenza giallorossa sceglie un profilo di allenatore in grado di incarnare lo spirito del condottiero: è Antonio Calabro, pugliese classe 1976, reduce da buone stagioni a Viterbo e Francavilla, intervallate dalla parentesi in Serie B a Carpi. Foresti precisa che “la scelta di mister Calabro è stata fatta soprattutto sull’uomo, sulla persona e sul modo di operare per la capacità di trasmettere alla squadra quel qualcosa che è mancato nella stagione precedente”.

Il tecnico Calabro nella prima conferenza stampa manifesta palesemente tutto il suo orgoglio per l’incarico “Ci vogliono calciatori dispositivi a sacrificarsi. Tutti dovranno togliersi qualcosa per darla al Catanzaro”.  Sottolinea inoltre come tatticamente sia abituato a variare in funzione degli uomini a disposizione e delinea quelle che sono le priorità per il mercato: “Voglio i tre difensori più forti che possiamo prendere al momento”.

Antonio Calabro

Il 18 agosto la squadra si sono ritrova al PoliGiovino per cominciare la preparazione in vista della stagione agonistica, mentre il 22 agosto si parte per il ritiro di Moccone, che durerà fino al 5 settembre. I primi movimenti di mercato in uscita sono la rescissione del difensore bulgaro Atanasov ed il prestito di Mangni al Lecco. Per il resto, non è chiaro chi partirà e chi verrà confermato in rosa. Calabro lavora per settimane con un gruppo allargato estremamente vasto ed eterogeneo.

Cerri afferma che “parlando con i calciatori rimasti dalla passata stagione, ci siamo accorti che qualcuno non se la sente di affrontare una nuova sfida in giallorosso dopo la delusione sportiva della passata stagione. Ne prendiamo atto e agiremo di conseguenza…. Noi vogliamo cambiare, ringiovanire, programmare una stagione ma Catanzaro non può non avere una squadra competitiva per i primi cinque posti”.

Un gruppo di “esiliati” oramai si allena in disparte nel ritiro silano: sono Martinelli, Celiento, De Risio, Signorini e Statella. La loro cessione sembra un dato ormai acquisito, ma il mercato è sempre molto fluido e in grado di stravolgere qualsiasi previsione. Ed infatti, nel giro di pochi giorni Celiento e De Risio vanno a rafforzare il Bari di mister Auteri che punta forte alla promozione diretta in B, Signorini rescinde mentre Statella si accasa alla Vibonese. L’unico del gruppetto a restare in giallorosso è Martinelli. Completeranno le uscite: Kanoute al Palermo, Nicoletti al Monopoli, Di Livio al Potenza e Tulli alla Feralpi Salò.

La costruzione dell’organico che punta ad un piazzamento “dal quinto in su” parte dal numero uno Branduani, ex portiere di Empoli e Juve Stabia, che è il primo volto nuovo del Catanzaro 2020/2021. Seguiranno la conferma di Riggio e gli arrivi di Fazio, Verna, Salines, Garufo, Evans, Curiale, Evacuo, Riccardi, Altobelli, Baldassin, Iseppon e Di Massimo.

La maggior parte dei nuovi elementi si unirà al gruppo solo negli ultimi dieci giorni di mercato, prima della chiusura delle operazioni di trasferimento, e questo determinerà inevitabilmente un ritardo nell’obiettivo comune dell’omogeneità della condizione fisica e della struttura tecnico-tattica. La squadra viene costruita come un vestito sul sistema di gioco di Calabro, ha l’esperienza necessaria, una conformazione fisica solida ed un buon bagaglio di personalità sulla conoscenza del gioco.

Calabro

Il 15 settembre vengono diramati i gironi ufficiali: Bisceglie e Foggia vengono ripescate nel Girone C al posto di Picerno e Bitonto, retrocesse in D per una presunta combine avvenuta nella stagione sportiva 2018/19. Quello successivo è il giorno dei calendari: l’ironia della sorte vuole che il cammino delle Aquile in campionato riprenda proprio dove si era bruscamente interrotto solo due mesi prima, sul campo del Viviani di Potenza.

La prima partitella stagionale è un’amichevole in allenamento contro la Vibonese: la marcatura di Di Piazza (1-0) entra nei tabellini, ma le indicazioni più interessanti riguardano il piano tattico di Calabro e confermano la vocazione del mister ad adottare un 3-5-2 molto solido ed equilibrato.

Il primo impegno ufficiale della stagione 2020/21 è il turno preliminare di Coppa Italia contro la Virtus Francavilla: al Ceravolo finisce 2-1 in rimonta per le Aquile (Casoli, Carlini su rigore), che si regalano l’accesso ad una trasferta di prestigio al Bentegodi di Verona contro il Chievo.

Il debutto in campionato a Potenza è invece un flop: una squadra deconcentrata, fragile in difesa ed ancora in completamento con il mercato in corso perde 2-1 (Carlini) offrendo una pessima prestazione contro un avversario ampiamente alla portata.

Il mese di settembre si chiude con l’impresa di Verona, con una prova gagliarda le Aquile giocano alla pari contro una squadra di categoria superiore come il Chievo, rimontano lo svantaggio iniziale con la rete di Martinelli, resistono in dieci contro undici per una fetta importante di gara e trionfano 8-7 dopo una serie quasi infinita ai calci di rigore. La soddisfazione di Mister Calabro al termine della gara è evidente: “Avevamo tanti giocatori in fatica ma i ragazzi sono stati straordinari per loro, per i tifosi, per la società”.

Adesso l’obiettivo è integrare in maniera rapida ed efficace i nuovi acquisti e rimettersi immediatamente in carreggiata in campionato, per non perdere ulteriore terreno dalle avversarie nella corsa ai play-off.

Il racconto di Un anno di calcio a Catanzaro proseguirà domani con la pubblicazione del Quarto e ultimo Capitolo.

Autore

Francesco Guerrieri

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